martedì 1 novembre 2011

Cold Box water-cooled

Ciao a tutti… anche se un po’ fuori stagione, vi presento una realizzazione che mi ha aiutato non poco nelle riprese durante il periodo estivo: la mitica ColdBox!
Come risaputo, con l’avvicinarsi del periodo estivo, riprendere con una reflex diventa sempre più problematico man mano che aumenta la temperatura ambiente, infatti, progressivamente aumenta anche il rumore prodotto dal sensore… difetto tanto odiato dagli astroimagers.
Per oviare al problema non ci sono tante scappatoie: si va in montagna, si compra un ccd raffreddato, ci si rassegna o si usa una ColdBox! Io l’estate scorsa ho optato per quest’ultima!
La coldbox altro non è che una scatola raffreddata nel quale inserire la reflex durante le fasi di ripresa… ma vediamone i particolari: per il cuore del dispositivo ho usato ovviamente una cella di peltier, della potenza di 45W, che come risaputo, se alimentata, produce freddo da un lato e caldo dal lato opposto… il nostro scopo è sfruttare il freddo all’interno della scatola e smaltire il caldo fuori della stessa. In una prima versione ho utilizzato il classico dissipatore da PC per smaltire il calore, senza però ottenere risultati eclatanti ed avendo sempre l’angoscia di un ventolone che potenzialmente poteva produrre vibrazioni. A questo punto ho cambiato sistema, adottando un raffreddamento ad acqua: ed ecco un’immagine del cuore effettivo della ColdBox:


Il dissipatore lato caldo visibile a sinistra, è un blocchetto di alluminio sul quale ho fresato una serpentina per il passaggio dell’acqua di raffreddamento mentre a destra è visibile il diffusore di aria fredda


Dal lato opposto, affogata nella pasta conduttrice, è visibile la peltier che verrà chiusa a sandwich frà i dissipatori.

Passando al contenitore, questo deve essere leggero e isolante termicamente, per tale motivo ho scelto del poliuretano espanso ad alta densità (isolante edile) da tre cm di spessore… tagliato a misura ed incollato col vinavil. Sul fondo ho fresato una porzione che andrà ad alloggiare il raffreddatore e praticato i buchi per l’uscita dei tubicini dell’acqua.

Ho dotato il dispositivo anche di un termometrico per la rilevazione della temperatura interna, che ovviamente non sarà quella del sensore…


Ed ecco come appare l’interno del box assemblato…



Per il fissaggio della reflex, una 450D, ho praticato un foro sul lato mobile della scatola sul quale attraverso una prolunga T2, si fissa il naso da 2” e l’anello T2, che una volta avvitati si fissano sul coperchio…

A questo punto la ColdBox è completa e basta inserirla sul focheggiatore, ovviamente la messa a fuoco va fatta esclusivamente via PC…

Per l’alimentazione ho usato un alimentatore stabilizzato acquistato su ebay mentre per la circolazione dell’acqua, ho usato una pompetta per acquari (la più piccola che ho trovato)

Ovviamente prima si accende la pompa poi la peltier e la ventola… come si vede dalla foto, in poco meno di un quarto d’ora siamo passati da 13° di temperatura ambiente a quasi -9° all’interno della ColdBox… ovviamente il rendimento maggiore e quindi il delta T maggiore si ottiene con temperature ambiente più alte ma già questo da’ l’idea dell’utilità…

Ovviamente tutto ciò comporta un po’ di tempo in più per la preparazione ma come sappiamo tutti, riprendere in agosto a 25° o a 0° fa’ parecchia differenza ed un piccolo sacrificio val ben la pena sopportarlo…
Sperando che quanto sopra possa essere di utilità a qualcuno… vi auguro cieli sereni

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