NGC 6960
Immagine ripresa il 20-06-2011
La Nebulosa Velo (nota anche con le sigle del Catalogo Caldwell C 33 e C 34) è una vasta nebulosa diffusa visibile nella parte sudorientale della costellazione del Cigno.
La nebulosa è un antico resto di supernova; la stella che ha originato quest'oggetto è esplosa diversi millenni fa. Ciò che ora è visibile sono dei debolissimi filamenti, ancora in espansione alla velocità di decine di km/s; nelle foto a lunga posa o con un CCD si distinguono diversi filamenti disposti in tre gruppi principali: il più ad ovest è quello di NGC 6960 (C 34), in direzione della brillante stella 52 Cygni; il secondo, poco più ad est, è formato dalle nebulose NGC 6974 e NGC 6979, disposto con la concavità ad est come il precedente; l'ultimo, ad est, è formato dalle sezioni NGC 6992 (C 33) e NGC 6995 (ai quali si aggiunge IC 1340), orientato in modo speculare rispetto agli altri due. Questa parte è conosciuta pure come Nebulosa Rete (Inglese Network).
Si pensa che nel giro di pochi millenni questa "meraviglia" del cielo boreale scomparirà, perché ad una grande velocità di espansione corrisponde pure un elevato indice di dispersione della sua materia, che presto esaurirà la sua energia ricevuta durante l'esplosione, e si disperderà nel mezzo interstellare, "quasi" senza lasciare traccia. (tratto da wikipedia)
La nebulosa è un antico resto di supernova; la stella che ha originato quest'oggetto è esplosa diversi millenni fa. Ciò che ora è visibile sono dei debolissimi filamenti, ancora in espansione alla velocità di decine di km/s; nelle foto a lunga posa o con un CCD si distinguono diversi filamenti disposti in tre gruppi principali: il più ad ovest è quello di NGC 6960 (C 34), in direzione della brillante stella 52 Cygni; il secondo, poco più ad est, è formato dalle nebulose NGC 6974 e NGC 6979, disposto con la concavità ad est come il precedente; l'ultimo, ad est, è formato dalle sezioni NGC 6992 (C 33) e NGC 6995 (ai quali si aggiunge IC 1340), orientato in modo speculare rispetto agli altri due. Questa parte è conosciuta pure come Nebulosa Rete (Inglese Network).
Si pensa che nel giro di pochi millenni questa "meraviglia" del cielo boreale scomparirà, perché ad una grande velocità di espansione corrisponde pure un elevato indice di dispersione della sua materia, che presto esaurirà la sua energia ricevuta durante l'esplosione, e si disperderà nel mezzo interstellare, "quasi" senza lasciare traccia. (tratto da wikipedia)
Per questa ripresa, fatta nella notte più corta dell'anno, ho impegnato tutto il tempo tecnicamente a disposizione e nonostante la ripresa sia iniziata con il soggetto ancora tanto basso all'orizzonte, mi ritengo abbastanza soddisfatto
Dati di ripresa: Telescopio Sky Watcher ED80 corretto con riduttore spianatore su montatura Sky Watcher NEQ6 Pro in postazione fissa, telescopio guida SkyWatcher 80/400, fotocamera di ripresa Eos 450D modificata con coldbox a temperatura di 2° e filtro UHC-E Eos clip, camera guida MagZero MZ5m guidata con PHD.
23 ligth x 720 secondi a 800 ISO per un totale di quattro ore e mezza ripresi fra le 23:00 e le 04:00 dal vialetto di casa con temperatura media di 24° e luna al 73%, 10 dark, 30 flat e 30 dark dei flat: le singole immagini sono state calibrate con IRIS e successivamente elaborate con PhotoShop CS.
23 ligth x 720 secondi a 800 ISO per un totale di quattro ore e mezza ripresi fra le 23:00 e le 04:00 dal vialetto di casa con temperatura media di 24° e luna al 73%, 10 dark, 30 flat e 30 dark dei flat: le singole immagini sono state calibrate con IRIS e successivamente elaborate con PhotoShop CS.
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